Osip Mandel’štam

Alle labbra mi porto quest’erba

Questa promessa vischiosa di foglie

Questa terra spergiura: madre

Di bucaneve, aceri e querce.

Guarda, come io divento forte e cieco

Se mi piego alle miti radici,

E non è forse troppo lo splendore

Del parco fragoroso per gli occhi?

Ma le ranelle, come biglie di argento,

Con le voci s’aggrappano a sfera.

Si fanno i rami pruni, e la bruna

Latteo pensiero di stranito.

Schermata 2015-02-22 alle 09.26.33