Splendor Solis – Solomon Trismosin

I am the way and even road,
Who passes here without a rest,
Will find a goodly life above,
And in the end be ever blessed.

S. Trismosin

Lo Splendor Solis contiene ventidue magnifiche miniature su pergamena che illustrano i concetti e i processi propri della pratica alchemica descritti nel libro.

1a
Le armi dell’Arte

Nella prima miniatura, a significare la situazione del lettore che si appresta a leggere il manoscritto, troviamo due uomini assorti nella conversazione, che indugiano sulla soglia del mondo dell’alchimia ermetica, un regno governato dal Sole. Il portale è parte di un complesso architettonico (il mondo dell’alchimia), gran parte del quale ricoperto da un lungo pannello. In primo piano si può osservare uno stemma blu decorato da un sole d’oro. Sopra lo scudo vi è un elmo d’argento, decorato con foglie di acanto blu, costellato di stelle dorate, sormontato da una corona d’oro imponente. Situato nella parte superiore della corona troviamo tre lune crescenti d’argento disposte concentricamente. Quest’ultime sono scolpite al centro dalla punta di un raggio del sole, che scende dal grande sole d’oro posto al di sopra. Con il suo volto serio, il sole completa la parte superiore della struttura delle insegne araldiche.
Insieme alla denominazione di Arma Artis (armi dell’arte), la rappresentazione di soli e di lune a mezzaluna serve per invocare il potere cosmico dei pianeti, in particolare del Sole, della Luna e di Mercurio (per virtù della loro influenza sui diversi metalli essi sono considerati gli strumenti naturali dell’alchimia).

2a
Filosofo con ampolla

La seconda miniatura mostra uno studioso di alchimia che indica con il suo dito destro l’oggetto della sua attenzione, una lunga bottiglia di vetro riempita di un liquido dorato che egli regge con la mano sinistra. Attaccato alla parte superiore dell’ampolla di vetro sottile, troviamo un nastro sinuoso nero su cui sono scritte le parole in lettere d’oro “Eamus Quesitum Quasuor Elemementorum naturas” (“Andiamo a cercare le nature dei quattro elementi”).
Questa frase è una delle tanti che l’autore dello Splendor Solis ha tratto da un manoscritto noto come il “Trattato d’oro di Ermete Trismegisto”.

3a
Il re su di una doppia fontana

Un cavaliere gigantesco sul bordo di una fontana doppia. Nella mano destra il cavaliere regge una spada con una lama ricurva, con la mano sinistra si appoggia ad un grande scudo rosso sulla cui superficie si trova una scritta in lettere d’oro che recita: “Di due acque, fatene una, cercate di creare sole (oro) e la luna (argento). Date al vostro nemico più fervente da bere. E vedrete il suo cadavere. Poi fate la terra dalle acque e moltiplicate la pietra”.
I due bacini della fontana contengono fluidi diversi: la piscina di liquido argenteo sulla destra è collegata attraverso un condotto stretto alla vasca di sinistra contenente oro liquido.
I liquidi in oro e argento nella fontana evocano le polarità molteplici che l’alchimia cerca di unire come parte integrante del processo alchemico di depurazione. Il cavaliere, mostrato a cavallo tra i due bacini della fontana, è un elemento di collegamento che incarna l’alchimia e indica il possesso delle Armi dell’Arte. Le sette stelle che sormontano il casco del cavaliere si riferiscono infatti ai pianeti e i metalli con cui sono associati, e quindi alle varie fasi del processo di trasmutazione che conduce dalla materia prima alla forma più pura della stessa e cioè l’oro.

4a
Il Re Solare e la Regina Lunare si incontrano

L’incontro della coppia reale, i due opposti si trovano uno di fronte all’altro. A sinistra la Regina nella cui mano destra mantiene un rotolo blu scritto in lettere d’oro con le parole “Lac Viramium” (latte di vergine). Con l’indice della sua mano sinistra alzato lei indica verso il re, come in un dialogo di gesti. Alla sinistra il re che sta in mezzo a un fuoco ardente e nella mano sinistra porta uno scettro che si intreccia con un rotolo arancione con la scritta “Coagula Maschculium” (coagulazione maschile). Al di sopra di tutti i re, essi rappresentano due corpi animati celesti che illuminano il cielo notturno. A destra c’è il volto di un sole rosso con lunghi raggi ondulati d’oro, a sinistra una figura che assomiglia alla luna con un volto d’argento di grandi dimensioni e raggi d’argento.
In un piccolo segno posizionato all’apice dell’arco è la scritta “particularia” scritta; in basso un cartiglio contiene le parole “Via Vniuersalis Inclusis particularibus” (Il percorso universale comprende il particolare) tratto sempre dal Tractatus Aureus di Ermete Trismegisto.
Il modo in cui è raffigurata la coppia reale indica le polarità in alchimia: uomo e donna, acqua e fuoco, cielo e terra, Luna e Sole. L’immagine rappresenta la battaglia degli opposti e la loro riconciliazione nell’unione. In alchimia l’unione è considerata come il modo per superare condizioni difettose.

5a
Minatori scavano una collina

Al centro della miniatura vi è una formazione rocciosa con due grotte di altezza umana. In ciascuna delle aperture un minatore sta lavorando la roccia con un piccone. Alla base del telaio c’è una piccola scena che rappresenta un episodio del libro di Ester nell’Antico Testamento e le nozze di Ester e Assuero come perfetta unione tra opposti, mentre i due minatori rappresentano alchimisti alla ricerca della materia prima (si credeva che la pietra filosofale fosse nascosta nella terra). La falce di luna galleggiante rappresenta il mercurio, una sostanza indicata anche dagli alchimisti come “argento vivo”.

6a
Filosofi vicino ad un albero

Un albero grande come l’immagine stessa. In prossimità delle radici dell’albero d’oro il tronco d’argento stretto è circondato da una splendida corona d’oro.A sinistra è un giovane uomo in piedi in cima a una scala e a due uomini barbuti che indossano abiti in stile antico in bianco e rosso. Al centro dell’immagine una scena di donne al bagno e un re che osserva la scena. E’ la raffigurazione dell’albero filosofale, o albero della vita che rappresenta il processo alchemico come fase preliminare della perfezione a cui aspirare: la gioventù è in piedi sui pioli sesto e settimo della scala, che rappresentano i sette pianeti ed i metalli loro attribuiti e dunque la transizione da argento in oro, il passaggio dalla nigredo alla fase albedo, dal nero al bianco.

7a
Il Re annegato

Un re giovane si trova in primo piano a sinistra della miniatura, in una palude lontana e buia un re anziano le cui mani tendono disperatamente al cielo. Sopra il re giovane ci sono sole e luna scintillanti mentre dense nubi e pioggia cadono sul re anziano.
Nella parte bassa della miniatura vi è un pannello viola inserito tra due altri pannelli che raffigurano scene di battaglia: a sinistra è la scena in cui Caino uccide Abele e sulla destra la battaglia di Ercole.
Questa miniatura illustra l’antico mito della morte e della rinascita, della salvezza e della reincarnazione. L’allegoria del “muori e divieni” è di importanza fondamentale per l’alchimia.

8a
La resurrezione dalla tomba

Sul lato sinistro del quadro una creatura sinistra di statura umana con i piedi fino alle ginocchia immersi nell’acqua paludosa; il suo volto solo vagamente riconoscibile assomiglia ad una sfera di cristallo di colore rosso scuro. Con il palmo della mano aperta tende il suo candido braccio verso una donna angelica che si trova sul lato destro del quadro. La donna alata, vestita con abiti raffinati e di colore chiaro, si trova in un prato confinante con la zona paludosa; nelle sue mani porta una veste rossa con la quale sembra voler ricoprire l’uomo. Questa miniatura viene diversamente interpretata, vista o come un simbolo dell’operazione alchemica di consolidazione delle sostanze volatili (coagulazione) o come descrizione del lavoro dell’alchimista, che dallo stato di putrefazione e decomposizione perviene ad un superiore stato alato e “celeste”.

9a
Ermafrodita con uovo

In primo piano un ermafrodita alato vestito di nero all’interno di un paesaggio verdeggiante. Sulla sinistra ha una testa maschile con i capelli corti e sulla destra una testa femminile con i capelli lunghi. Ciascuna delle due teste è circondata da un alone – il maschio in oro, la femmina in argento, così come le due ali sul retro della figura sono composte da un lato da piume rosse e dall’altro da piume bianche. L’ermafrodita mantiene un uovo bianco nella mano sinistra e un grande piatto rotondo con la mano destra, composto da cerchi di diversi colori.
Anche questa miniatura dovrebbe significare l’unione degli opposti; l’ermafrodita è uno dei simboli principali dell’alchimia. Nei tre colori nero, bianco e rosso della materia duplice si individuerebbe lo sforzo dell’alchimista che aspira a superare particolari stati della materia attraverso l’unione degli opposti.
L’uovo è un altro dei simboli più importanti dell’alchimia. Incorporando i quattro elementi della natura (acqua, terra, aria e fuoco), l’uovo si schiuderà ad un certo punto portando alla luce il quinto elemento come un pulcino giovane.

10a
Il Re decapitato e smembrato

Un uomo scuro con capelli selvaggi con una testa d’oro nella mano sinistra e una spada enorme con la quale ha decapitato e smembrato il corpo nudo di un uomo.
Questa miniatura sembra rifarsi ancora al concetto di “muori e divieni”.

11a
Il corpo cotto in un pentolone

Un grande calderone, riempito fino all’orlo di liquido, in cui è immerso un uomo anziano. Sulla sommità del suo capo una grande colomba bianca con piumaggio oro scintillante, con le sue ali sollevate sembra pronta a spiccare il volo. Davanti al forno è un giovane inginocchiato che pompe aria nel fuoco con un soffietto nel tentativo di mantenere il liquido alla giusta temperatura.
Questa miniatura si rifà ad un racconto di Ovidio in cui un vecchio saggio si è tagliato a pezzi e fatto bollire, credendo che con il processo di ebollizione, o di decotto, egli possa portare le sue membra di nuovo insieme, ritrovandosi ringiovanito e più forte.
Qui ci si rifà al processo di putrefazione come punto di partenza per il processo di perfezione e alla creazione di un nuovo essere umano ideale.

12 a
Saturno – drago e figlio

Qui inizia la serie dei Pianeti, ognuno dei quali corrispondente ai passassi necessari per il raggiungimento della perfezione. ” Per mostrare in breve quanto rigurgiti di nozioni anche una sola tavola di un codice alchemico, in cui ogni singolo elemento è già di per sé un simbolo carico di significato, è bene ricordarsi che lo scopo dell’arte alchemica non consisteva soltanto nella trasmutazione dei metalli o nella ricerca dell’elisir di lunga vita, a cui i filosofi ermetici si dedicavano comunque, quanto la ricerca della perfezione del proprio sé in perfetta armonia con l’intero cosmo. L’alchimista per operare doveva essere puro nei pensieri e conoscere quali fossero i momenti adatti per agire in rapporto ai cicli naturali. La corrispondenza micro-macrocosmo era infatti ritenuta fondamentale nell’arte regia. Ogni cosa si legava all’altra in un’armonia che doveva risultare perfetta affinché tutto procedesse bene. Nella parte superiore di questa illustrazione è possibile vedere il carro di Saturno, il dio regge tra le mani una falce simbolo di morte e quindi anche del tempo. Saturno, principio del solido, regge nella mano sinistra anche il caduceo, simbolo di Mercurio rappresentante il principio volatile. La presenza di due simboli chiaramente in opposizione vuole alludere al fatto che nella realizzazione della Grande Opera tutti gli opposti collaborano insieme ed armonicamente per vie misteriose. A sinistra è possibile osservare un funerale che ha sul lato destro una corrispondenza nella terra nera dei campi arati, ciò vuole alludere al concetto di materia grezza, lo stato cioè da superare nella via del perfezionamento. All’interno dell’ampolla il Drago è detto essere morto, deve essere quindi nutrito di sangue affinché resusciti”.  (Massimo Cardellini)

13a
Giove – Tre uccelli

Il carro di Giove trasportato da due pavoni naviga attraverso il cielo. Nella parte centrale una grossa ampolla di vetro su una corona di alloro contenente tre uccelli, di colore nero bianco e rosso, in lotta tra di loro. Simboleggia la separazione della sostanza con il riscaldamento, la sua successiva purificazione nel processo di trasmutazione e, come si vedrà nella miniatura seguente, la sua fusione in un unico uccello con tre teste. Tutte le altre scene raffigurate come anche quelle dell’imperatore che bacia i piedi del papa indicano gli alchimisti nello svolgimento delle loro attività in vista della purificazione.

14a
Marte – Un uccello a tre teste
15a
Sole – Drago a tre teste

L’uccello associato a Marte (le guerre, le battaglie, la lotta) e il drago a tre teste al Sole di queste due miniature indicano altre fasi del processo di trasformazione.

16a
Venere – La coda del pavone

Venere è il quinto della serie pianeti indicanti le fasi del processo di trasmutazione. Venere è associata al piacere, al gioia, alla bellezza, mentre la coda del pavone è il simbolo dei colori che mutano.

17a
Mercurio – La Regina bianca

Sesto pianeta. Associato a Mercurio sono la vita artistica, accademica o dei mestieri: lì amore, qui intelletto e operosità. All’interno dell’ampolla di vetro una regina con una corona intesta, uno scettro d’oro nella sinistra e una mela d’oro nella mano destra. La regina, scintillante di raggi d’argento, è in piedi su una testa d’oro che dovrebbe appartenere a Mercurio. Sembra voglia indicare il passaggio, con la madre argento e figlio d’oro, verso il colore rosso simbolo della perfezione del processo alchemico.

18a
Luna – Il Re rosso

Settimo e ultimo della serie Pianeta, la miniatura rappresenta la Luna dea planetaria. Seduta in un dorato carro tirato da due fanciulle in rosso e oro, porta in mano il suo attributo, una grande falce di luna in fase calante. Una altra grande mezzaluna luna si trova all’interno dell’ampolla nel centro della miniatura. Con il suo lato convesso in alto, la luna crescente serve come un semi-circolare piedistallo per il giovane re vestito di due diverse tonalità di rosso. Il re, raffigurato all’interno di un alone luminoso d’oro, porta le insegne d’oro del suo dominio: uno scettro nella mano destra, una mela nella mano sinistra e una corona sul capo. Rappresenta il massimo livello di trasmutazione alchemica: il colore rosso omonimo indica la fase di rubedo  che è associata con la produzione di oro.

19a
Il Sole nero

Un sole nero di grandi dimensioni tramonta dietro un vasto paesaggio nei toni del verde scuro. Tutto ciò che può essere visto sopra l’orizzonte è un segmento sottile del corpo nero celeste e dei suoi raggi dorati. La terra sembra essere illuminata dall’interno dal sole animato con i suoi occhi. La figura illustra il funzionamento della soluzione o putrefazione che è anche simboleggiato in alchimia dal colore nero. In alchimia la dissoluzione viene rappresentata come un sole che tramonta in un bacino artificiale.

20a
Bambini che giocano
21a
Donne che lavano i panni

Le due miniature del “lavoro da donne” e “gioco da ragazzi” indicano le operazioni alchemiche di sublimazione e distillazione. Lo stato di bianchezza perfetta può essere raggiunto attraverso sublimazione; essa costituisce la penultima tappa del processo: il bianco, ottenuto per bollitura e distillazione della materia, indicherebbe la fase albedo del processo di trasformazione. Alcuni vedono il lavoro delle donne come una metafora per la creazione della pietra filosofale che gli alchimisti avrebbero dovuto coltivare nello stesso modo come una madre tenderebbe a nutrire un neonato.

22a
Il Sole rosso

Raffigurato come una grande palla rossa con raggi d’oro, il corpo rotondo del sole ha il volto umano e illumina il paesaggio fino all’orizzonte. E’ qui rappresentata “l’unione finale delle sostanze purificate o polarità, la cui composizione porta alla creazione della pietra filosofale. Dal momento che il colore rosso sta per il magnum opus, purificato per l’oro, non vi può essere alcun dubbio che l’illustrazione del sole rosso rappresenta l’obiettivo finale. Essa simboleggia lo stato di perfezione, le meraviglie magiche della pietra filosofale o, per dirla in poche parole, lo splendore del sole che, come invocato dai Splendor Solis, si estende su beneficamente su tutta la terra”.