“Non mi lasciare da solo che incomincio a parlare da scrittore”

Cronache verbovisive dal libro di Giordano Falzoni, Album. Appunti inediti dell’ultimo incontro del Gruppo 63, a cura di Teresa Nocita (Leonforte, Insula))

In quell’incontro nel maggio 1967: “Giordano Falzoni prese due blocchi da disegno e cominciò a tracciarvi in ogni direzione parole e frasi espunte, intercalandole con rapidi schizzi a penna, segni matematici, frecce o segmanti per collegare i blocchi testuali.
Ogni singola tavola rappresenta  le performance dei diversi lettori che si alternavano sulla scena, ma ancche il dibattito col pubblico [..] Dal groviglio dei segni emergono frammenti di discussioni (“nomi come quelli del nouveau roman non c’erano”), il problematico rapporto con l’industria culturale, la polemica con Pasolini che accusava il gruppo di mero sperimentalismo linguistico (“rispondete a Pasolini!!!!!!”), e poi elogi e critiche a quanto presentato nelle loro letture dai giovani (in quell’incontro esordiranno, tra gli altri, Gianni Celati e Sebastiano Vasalli) o reazioni stizzite come quella di Enrico Filippini (“dici neo-dadaisti con riprovazione!”) o di Lamberto Pignotti (“mi sembra di essere al concorso delle voci nuove”) [..]
– dall’articolo di Giuseppe Dierna.

 

Pittore, scrittore e autore teatrale legato alla frazione romana del Gruppo 63, Falzoni è vivace protagonista della scena culturale italiana degli anni Sessanta e Settanta. Le tavole degli Album di Fano, inedite e prima di oggi sconosciute, ci proiettano nella realtà del dibattito avanguardistico, coinvolgendoci in una turbinosa e affascinante carambola di disegni e parole. Grazie all’estro del suo autore, le sintetiche e cursorie annotazioni trasmesse dagli appunti trascendono molto spesso l’aspetto puramente documentario e si trasformano in una raffigurazione surrealistica, che mette alla ribalta i protagonisti del Gruppo 63. (dalla quarta di copertina)