“.. tra colori a spirito e spirito a colori” – Giampaolo De Pietro

*

Passiamoci nuvole
sfilacciandole

le parole raduniamole nella piazza

accendiamo loro le luci
(come quelle accendi e spegni dei natali)
ascoltiamone le voci

odoriamo i fiumi buoni
proseguiamo i fiumi corti.

*

Abbonato al programma delle nuvole

Quella nuvola ha
il profilo liscio di
balena e le ali da passero,
si sta assottigliando.
Ce n’è un’altra
più rapace ha ali
divise. Abbonato
al programma
delle nuvole,
per il cane la porta
che si apre è
la scena madre.

*

Le nuvole – come scoiattoli –
veloci e dalle code giganti (tonde)
e improvvisamente immobili – come giocattoli –
stasera rose o violette – come confetti o ombretti per ragazze –
per la pioggia accennata e l’umidità di scorta
solitarie – come formiche in un immenso pavimento lastricato
e deserto
affollate – come le cose posate sul tavolo, tirate fuori dalle tasche –
affusolate come carezze di un tempo molto tempo fa –
e morbide come i baci, sovraccariche di pioggia – come
i miei capelli di qualche anno fa – le nuvole come
noi di, ancora lenti e indecisi –

Mayumi Terada

le case hanno antidoti alla nebbia, non solo le finestre ad affacciarsi o i balconi a far sporgere battiti e battenti, e non solo ripari dalle folate di aria fredda o bollenti, non solo le cose contenute nelle scatole che si chiudono con l’imbarazzo di poter rimanere per molto tempo inesposte, v’è spazio per ogni timidezza e pure per un canto stonato. ci sonovoci di piastrelle e di stoviglie echi di colori che non possono immaginarsi fuori da qui, e neppure a volerti fare compagnia dentro capiresti quello che suona questa nostalgia del mio pianeta volato in orbita, precipitato qui, oggi o ieri, poi ‪domani‬ sarà facile dire vengo da un altro pianeta. c’è un calendario di voci, una che sentiamo così vicina da sembrare noi. l’involucro, è un unisono di batticuori, come dire un duetto di fiati. fuori le pieghe del cielo, che non vedi ancora, eppure lo hai sognato spesso e volentieri, ti sei seduto a leggere parole che non potevano comprendere quell’imprevedibile sensazione d’uscire un giorno dalla porta e rivedere le novità che esistevano già, e tu eri ancora un pugno o un calcio di solletico e gioie a volontà, così possa sempre essere, così. 

*

Titolo, l’amore

Se
sanguino riparo
nel mio segreto,
mi paro nel tuo
mistero, e credo
di avere un dito ferito.

Del tocco e
nell’infanzia

Scritti in
cammino

*

Non so cosa
accade ai nostri discorsi
so solo che il tempo
sconsiglia sostanze
scompiglia forme
e forse lo spazio
assottigliandosi torna,
parola per parola.
Conto la vita
dito per dito,
o illudo
tratto per tratto
la mia stessa mano.
Ma il gesto è un altro
e un altro ancora,
e dello spazio
la traccia sola.

*

Il pane delle stesse cose –
il frusciare delle tue rose di stanze –
il saltellare del canarino e del mare –
il sospirare sulle stesse linee chiare
sorella verde chiara
ho il tuo nome tra le dita
come margherite della mia mano
che scende le scale o le sale

Takashi Yasamura
*

quando dico il cielo
è che sono riemerso,
fuori distrazione
eccomi qua mica mi
aspettavo tutto questo
quando ho detto il cielo
è che sarei voluto
uscire prima e ho respirato
in tempo – meglio-
quando dirò il cielo
mi sentirai davvero, in
ascolto saremo
più o meno come
quando dissi il cielo
ed ero proprio minuscolo
e ancora in volo
dicevo il cielo, era presto
e lo facevo per
la prima volta così
chiaramente come se provassi a
riconoscermi
dicendo il cielo, con tono perduto …

*

Il mare è camomilla
se lo sorseggio
prima di dormire
ne bevo un bicchiere
solo di notte
il suo pensiero distende
ogni magone
si lascia digerire
poco alla volta
portando a riva
di sé il dolce,
tra il finale della tazza
e il cucchiaino.

*

oh il verbo intransitivo
consumare

con su’mare
ad avercelo il mare sulla testa,
neanche il cielo oserebbe scommetterci!
o forse quando l’aria è capovolta
forse
è la parola che mi rotea di più in mente
essendo avverbio lo cerchio e ci gioco a freccette
e senza troppo mirarlo lo raggiungo di frequente

*

Parti da me, da questo mio essere futuro
da questo bisbiglio di mare al passare

Marton Perlaki
*
Chiudo parola
e
con penna e tratto
la lascio andare sola
dice
tengo l’amore
in questa scatola di fiammiferi (tra
colori a spirito e spirito a colori)

~

[..]
e il giorno domani lo bacio più lento …

* le poesie sono tratte dalle raccolte:
– Tre righe di sole
– Abbonato al programma delle nuvole
di Giampaolo De Pietro