Assenti

Cristo ogni tanto torna,
se ne va, chi l’ascolta …
Il cuore della città
è morto, la folla passa
e schiaccia – è buia massa
compatta, è cecità…

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Ahi i nomi per l’eterno abbandonati
sui sassi! Quale voce, quale cuore
è negli empiti lunghi – nei velati
soprassalti dei cani? Dalle gole
deserte sugli spalti dilavati
dagli anni, un soffio tronca le parole
morte – sono nel sangue gli ululati
miti che cercano invano un amore
fra le pietre dei monti. E questo
è il lutto
dei figli? E chi si salverà dal vento
muto sui morti – da tanto distrutto
pianto, mentre nel petto lo sgomento
della vita più insorge? … Unico
frutto,
oh i nomi senza palpito – oh il lamento.

da Gli anni tedeschi, 1944
in Il Terzo libro –
Giorgio Caproni
* in copertina
opera di Emily Jacir