“.. Verrò domani a Santiago”: Cesar Vallejo, Ciro Alegría, César Bolaños, e Tacita Dean


 

 

 

[..] Durante questo lungo viaggio a cavallo, che durò sette giorni senza contare il tempo trascorso a casa di amici di mio padre sparsi per la regione, rimasi colpito soprattutto dalle alte montagne delle Ande, dall’altopiano svettante, pieno di solitudine e silenzio, e da una spaventosa drammaticità che sembra nascere dalle sue rocce immense che si dividono formando abissi di vertigini, o che si inerpicano sempre più in alto spinte da un caparbio desiderio di altezza, che non è mai stanco di trafiggere il telo del cielo. A volte il paesaggio si addolcisce un poco, grazie all’abbondanza di alberi da frutto nelle valli e alla delicatezza delle messi ondeggianti sui pendii, ma tutto questo non è che una tregua, perché a dominare sono le montagne lascive che si spogliano a diecimila, quindicimila o più piedi di altezza. Nell’anima di chi attraversa le Ande o di chi vive lì rimarrà sempre il ricordo, simile a una ferita, del paesaggio accidentato fatto di altopiani elevati, su cui crescono a malapena stoppie giallognole, e indomabili luoghi rocciosi. C’è tristezza, ma soprattutto un’angoscia permanente e silenziosa. Gli abitanti di questo vasto dramma geologico, quasi tutti indios o meticci nati da indios e spagnoli, sono duri e silenziosi e somigliano alle Ande. Perfino quelli di pura ascendenza ispanica o i forestieri arrivati da poco finiscono per mostrare il segno di quelle influenze telluriche. Sferzati dalle inclemenze della natura e dalle inclemenze sociali [..], patiscono una sofferenza dalle dimensioni secolari che sembra confondersi con l’eternità.
 

dal ritratto del poeta César Vallejo dello scrittore peruviano Ciro Alegría
pubblicato da Edizioni Sur
 


 

 

Intensidad Y Altura – César Bolaños
Composizione ispirata da una poesia di César Vallejo
 


 

Interpolationes – César Bolaños
 


 
” .. I condor? Mi arpionano i condor. “
 

 
Alfine arriverai dove devi arrivare/ mulattiere che dietro al tuo ciuco bacchettone/ vai/ e vai./ Felice te, in questa calura in cui si impennano/ tutte le ansie e tutte le cagioni,/ quando lo spirito che anima il corpo/ va senza coca e non riesce a trapelare/ la sua bestia verso le Ande/ occidentali dell’Eternità.
 

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tutte le foto sono di Tacita Dean, in Fatigues, 2012 – Documenta 13