E il buio mi smangia la faccia
sulle vetrine, tu porti
lontano il mio sguardo
tu fletti nella veglia
falsificato silenzio
chi vuoi che pensi a me e a te
alla luce dei fatti
chi vuoi che ci pensi eterni
chi veramente finoltre la morte
con un bene incurabile
nel cervello
ti disegno le labbra
con la parola equivocabile
che non viene via
né con profondissimi sonni
né strofinando
pelle, terra e corteccia
Perché tieni i fiori recisi
che sanno di morte già il giorno dopo?
Gli erogatori a rilascio dosato
garantiscono giglio indiano, garantiscono glicine
e ricariche settimanali
ti tatuo con pigmenti
naturali
non si sa più cos’è un nome
se non nella pelle
dici nella pelle
come incidere approfondisce pensieri
correndo, con il nero addosso, aderente
hai avuto paura
per pochi secondi
questa volta
La curva dentro gli occhi
è orizzonte con sagome di robinie
suddividendo il respiro
ti muovi bene, oggi, componi ritmi
consciamente
preconsciamente orienti
la corsa con il sangue
la torsione dei muscoli
distribuisce spazi
tra i primi piani dei terrazzini,
ascensioni
dell’azzurro tra muro e muro –
componi tempo
in superfici, spazi neri tra inquadrature
sei stata brava, hai divorato
tutto, pulito bene, dato fiducia
ai terminali
ogni giorno, se credi, sarà perfetto
La certezza che resta di un rosso
che non è più cielo, eppure inarca
il cielo e lo innalza
già altrove
rapina attenzione
e adrenalina
il tavolo storto, la mano scattando
è trasparente, attraversa il grido,
la corsa
dettata dal varco, le voci fuori,
bagliori, il nero veloce nei corridoi -——
nel montaggio febbrile dei dettagli,
più vero del film.
da Trailer
in Vanità della mente –
Gian Mario Villalta
“Trailer” musicali tratti dall’episodio “San Junipero” della terza stagione di Black Mirror. L’episodio parla di una tecnologia di delocalizzazione dei corpi che permette ad anziani costretti all’immobilità di vivere se stessi come giovani che si divertono in una fittizia città balneare chiamata appunto San Junipero, che risulta infine essere soprattutto un grande database che conserva i corpi di persone “trapassate” che decidono di vivere in una realtà virtuale per l’eternità.