[…]
il ricordo è questo chiostro di voci
senza movimento, uno spazio
dove il mare si orienta
sicuro
e invade a ondate ogni angolo in ombra
l’acqua
libera luci rapprese
per la conta del tempo
che resta, per la carezza che ammassa
frammenti di vita
in rilievo, profili di spuma
e questa rosa
ancorata a un pensiero
senza parole, questa spina trasparente
dove un altro giorno frange
senza più ferirsi
(che mi perdonerà di aver “abusato”
del suo splendido poema, al cui link vivamente vi rimando,
per leggerlo nella sua interezza)
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* in copertina
dal libro-catalogo Echo –
Jungjin Lee