This is not my hour – Peter Russell

 
Sonetto 24

Non trovi folli o santi vagabondi
oggi in Europa, né eremiti in grotte buie.
L’Europa, è il produttore di film in delirio
che conta gli Euri che girano sul fuso,
e il sangue è sparso a pozze per due soldi, la moda
è suprema, ci pensa il soldato col bastone
al dissidente, i bimbi sono venduti come schiavi
e l’uomo è ridotto a moltitudine di muli.

Dio fu messo all’asta nella Città Santa,
immagine suprema di pienezza della mente;
potere e ordine paludati per la plebe;
ciò che è diverso cancellato senza grazia,
ogni valore ridotto a un prezzo, – –
la luce bianca, della coscienza, estinta.

 

 
Sonetto 36

Vergine nudità, vestita di vento e di stelle,
che trascende il pensiero del povero uomo banausico:
intrappolato nel bozzolo vistoso da lui stesso filato;
non crisalide d’oro,
prigione di sbarre annerite, oceano di flussi nocivi, vili catarri,
squallidi eventi nei quali il falso tempo giunge al termine: – –
“Una tenda per il sole” cantò il salmista –
le fasce di un neonato – – senza ferite.

Il vento sa, da un lato, dove va, e dall’altro
donde viene, perché c’è e che cosa ara – –
la dura terra cupa.
Non è un vento che semina molecole,
è un’aria sensibile alla musica,
è atmosfera d’Amore, costante rinascita.
 

da This is not my hour
Peter Russell
Ed. del Foglio Clandestino, 2018

 

 

 

 

 
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* ph. Viacheslav Poliakov e Elena Subac
** Qui, troverete altri Sonetti dell’Autore,
tradotti da Raffaello Bisso e pubblicati sulla rivista de
La Dimora del tempo sospeso.