What color is love

“Possiamo dare solo ciò che è già di altri”
J.L. Borges

 

Gli amanti
 

Harux e Harix hanno deciso di non alzarsi più dal letto: si amano follemente, e non possono allontanarsi l’uno dall’altro più di sessanta, settanta centimetri. Tanto vale allora rimanere a letto, lontano dai richiami del mondo. C’è tuttavia il telefono, sul tavolino da notte, che a volte strilla interrompendo i loro amplessi: sono i parenti che chiamano per sapere se tutto va bene. Ma anche queste telefonate familiari si fanno sempre più rare e laconiche. Gli amanti si alzano soltanto per andare al gabinetto, e non sempre; il letto è ormai tutto disfatto, i lenzuoli stropicciati, ma loro non se ne accorgono, ciascuno immerso nell’onda azzurra degli occhi dell’altro, le loro membra misticamente allacciate.
La prima settimana si sono alimentati di biscotti, ne avevano infatti provviste abbondanti. Finiti i biscotti, ora si mangiano a vicenda. Anestetizzati dal desiderio, si strappano grossi pezzi di carne con i denti, tra due baci si divorano il naso o il dito mignolo, si bevono l’un l’altro il sangue; poi, sazi, fanno di nuovo l’amore, come possono, e si addormentano per ricominciare quando si svegliano. Hanno perso il conto dei giorni e delle ore. Non sono belli a vedersi, certo, insanguinati, dilaniati, appiccicosi; ma il loro amore è al di sopra delle convenzioni.
 

da Lo stereoscopio dei solitari
J. Rodolfo Wilcock

 

[…] E l’albeggiare sarà
quella fila di perle tu porti ogn’ora
slacciato sul tuo perleo
collo, smagrito, o! le
ossa camuffate, che
premono, nel eccitato sconvolto riso. E tu
le bende porterai su quei tendini
spezzati dalla furia di amare
giocondamente.
 

da Variazioni belliche
Amelia Rosselli

 

[…] e c’è un’altra cosa…
E cioè?
L’inevitabilità del desiderio. È impossibile arrestare il desiderio.
A questo punto si è alzata dallo sgabello e si è appoggiata al parapetto.
Il desiderio è inarrestabile. L’altro giorno ho sentito uno di noi spiegare perché. Ma lo sapevo già. Pensa a un pozzo senza fondo, pensa al nulla. Il nulla assoluto. In esso c’è già un appello – mi segui? Il nulla è un appello a qualcosa. Non può essere altrimenti. Eppure non c’è altro che questo appello; solo questo appello nudo e incalzante. Un desiderio ardente. E così si arriva al mistero eterno del dare vita a qualcosa partendo dal nulla.
Mi si è avvicinata di un passo. Stava bisbigliando, con il suo sorriso da costume da bagno, e gli occhi castani fissi su un punto lontano.
Il qualcosa che si crea non può dare sostegno a nient’altro, è solo un desiderio. Non possiede nulla, nulla gli è dato né ha un proprio luogo! Eppure esiste! Esiste. Era un calzolaio, credo, l’uomo che mi ha detto tutto questo. Ha l’aria di essere Jacob Boehme. […]
 

da Qui dove ci incontriamo
John Berger

 

Fiocchi di neve
 

Era inverno. Due amici, a Mosca, discutevano del destino degli esseri umani:
«I fiocchi di neve cadono sempre al loro posto» osservò il primo. «Eppure conosco molti fiocchi che non sono al loro posto» ribatté il secondo.
«Perché non sono ancora caduti» concluse il primo. È confortante per un fiocco, quando si confonde con l’acqua sporca del rigagnolo, pensare di non avere ancora concluso la sua corsa.
 

da Le cose come sono
Hervé Clerc

 

 

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in copertina
ph. Jack Latham