Marco Munaro e La Monte Young

A Pier Luigi Cappello

Acqua. Terra. Fuoco. Cielo.
 

Acqua che sgorga e corre dalle rocce dei tuoi prati
trafitta nelle mani.

Terra che trema e si acquieta e torna a tremare immobile, prigioniera.

Fuoco acceso d’amore nelle parole dette e soffiate nell’aria.

Aria che riempie la stanza e ora finalmente
ti dice: Vieni, vola.

La perfetta agonia, il mai pronunciato lamento.

E tu, continua a correre sui piedi dei tuoi versi.

 

*

Lettera non spedita alla Marca Zoiosa
 

Come abbiamo potuto girarci e non voltarci più indietro?

Io che ho i tuoi passi nei miei passi
e trovo il tuo zampettare anche nel mio Gino Piva…
La tua visione era potente, sottile
poi ti ho lasciato sotto il peso sempre più grande dei tuoi macigni
col desiderio di essere acqua e sabbia
Ti lascio andare, ora, senzanome, verso la tua libertà.

Il ponte di ferro arrugginita da cui ti parlo
il treno, verso le montagne e il Piave, il nord severo e dolcissiomo, gioioso
Ero il messaggero d’amore che viene da lontano
e il lontano da alluvione e l’alluvione dalle terre
e il terremoto dal vento e il vento dal vento solo vento
Il blu delle colline di notte, l’estate che strangola di desiderio oltre il viale
della bambina fuggita
Gli archi delle colline che andavano in fumo
erano visioni

tra Combai e Giorgione
Il silenzio le rogge i muschi i geli il tuo sguardo vivido di folletto
e il riversarsi in me della tua grandezza
La tua visione era potente, sottile
e sfuggiva…
 

da Rumore e oro
Marco Munaro

 
~

** ” Nulla se non il nome
Preludio ”

 

(il video è stato subito ritirato, ma è possibile anche ascoltarlo su Ubu web, sito libero di archiviazione di tutte le avanguardie musicali, culturali, artistiche e cinematografiche)

 

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* qui su Perìgeion troverete la bella recensione di Antonio Alleva
del libro Ruggine e oro di Marco Munaro con alcune poesie.

** Titolo di Munaro di un capitolo del suo libro.