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vengodalmare

« Io sono un trasmettitore, irradio. Le mie opere sono le mie antenne » (Joseph Beuys)
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vengodalmare 27 Gennaio 2022 musica, Pittura

Quatour pour la fin du temps – Messiaen

 

 

 

 
~~~~~~~
* in copertina
This is horror but it is not fear –
Justin Earl Grant

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Posted in musica, Pittura and tagged Justin Earl Grant, Messiaen, Quatour pour La fin du temps, This is horror but it is not fear. Bookmark the permalink.

17Comments

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  1. 1
    willyco on 27 Gennaio 2022 at 10:18
    Rispondi

    Geniale

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    • 2
      vengodalmare on 27 Gennaio 2022 at 20:29
      Rispondi

      Lo trovo anche io così, geniale.

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  2. 3
    chiedoaisassichenomevogliono on 27 Gennaio 2022 at 12:42
    Rispondi

    Eteree suggestioni

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    • 4
      vengodalmare on 27 Gennaio 2022 at 20:28
      Rispondi

      .. aggiungerei anche apocalittiche suggestioni.
      (se ti va leggi un mio commento sopra).
      La musica ha questo di bello che apre ampi e innumerevoli mondi interiori anche se spesso non vanno sul solco tracciato dall’autore, sulle sue reali motivazioni nella composizione. Ma questo vale per tutta l’Arte, non credi?
      Oggi brindiamo alla cessazione di tutti gli orrori nel mondo e a tutte le vittime passate, presenti e meno future, spero. 🙂
      Proporrei, se ti va, un semplice
      Prosit 🥂

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      • 5
        chiedoaisassichenomevogliono on 27 Gennaio 2022 at 20:30
        Rispondi

        Un brindisi, direi, è sempre a prescindere. Oggi è bevuta da buttar giù orrori, dunque, senza precedenti, come la musica che cammina sul filo dell’essere realisti, che richiede si chieda l’impossibile.

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        • 6
          vengodalmare on 27 Gennaio 2022 at 20:41
          Rispondi

          Dici bene (come sempre), una bevuta da buttar giù orrori ..

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          • 7
            chiedoaisassichenomevogliono on 27 Gennaio 2022 at 20:58

            E allora che si tracanni🍷🍷

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  3. 8
    macalder02 on 27 Gennaio 2022 at 17:21
    Rispondi

    Per godersi un sereno pomeriggio con la fantasia al cielo.

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    • 9
      vengodalmare on 27 Gennaio 2022 at 20:13
      Rispondi

      Si, i primi movimenti fanno proprio sognare e arrivare con la fantasia fino al cielo, e anche oltre.
      Ma poi si pensa all’origine di questo quartetto e si sprofonda giù nell’abisso.

      Il Quatour pour la fin du temps fu composto, infatti, da Messiaen nel campo dì concentramento di Görlitz dove fu rinchiuso per un anno. Un ufficiale, appassionato di musica, permise al Maestro di comporre liberamente insieme ad altri tre musicisti in vista di un concerto al campo, che poi si tenne nel Gennaio del 1941 davanti a tutti i prigionieri dello Stalag VIII-A.
      Questo quartetto era ispirato dall’Apocalisse e dal suo desiderio che il “Tempo cessi”.
      Messiaen: “ Quando ero prigioniero, l’assenza di cibo mi dava sogni colorati: vedevo l’arcobaleno dell’angelo e strani turbini di colori. Ma la scelta dell’angelo che annuncia la fine del Tempo ha motivazioni molto più profonde. Da musicista, ho lavorato con il ritmo. Il ritmo è, per sua essenza, mutamento e divisione. Studiare il mutamento e la divisione significa studiare il tempo. Il tempo – misurato, relativo, fisiologico, psicologico – si può dividere in mille modi tra i quali il più immediato per noi è la perpetua conversione dell’avvenire nel passato. Nell’eternità queste cose non esisteranno più. […]” .. Nell’eternità, non allora, non oggi dove le brutture nel mondo si ripetono allo stesso modo.
      Grazie, Manuel, per l’ascolto.

      Se ti va di approfondire ti lascio questo link
      https://www.quinteparallele.net/2017/01/la-musica-della-prigionia-il-quatuor-pour-la-fin-du-temps/

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      • 10
        macalder02 on 27 Gennaio 2022 at 23:23
        Rispondi

        Grazie per il link che mi hai dato. Una cronaca che è una rivelazione della composizione di Messiaen. Ho avuto modo di godermela al massimo. Grazie mille per la condivisione.

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        • 11
          vengodalmare on 29 Gennaio 2022 at 2:30
          Rispondi

          🙏😊

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  4. 12
    dmf on 27 Gennaio 2022 at 17:33
    Rispondi

    thanks for the intro to his work
    http://justinearlgrant.com/wp-content/uploads/2017/10/zeugma.pdf

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    • 13
      vengodalmare on 27 Gennaio 2022 at 19:38
      Rispondi

      But they are all beautiful!! Thank you, thank you, you make me happy 🙂

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  5. 14
    jeandanielperrin on 1 Febbraio 2022 at 19:17
    Rispondi

    Grazie mille Marina per questa fuga musicale. Ascoltando la mente si trasporta in un posto tranquillo. Non c’è più che a chiudere gli occhi.

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    • 15
      vengodalmare on 6 Febbraio 2022 at 7:01
      Rispondi

      Sì, chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare ..

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  6. 16
    graziadenaro.wordepress.com mandorle e sale on 7 Novembre 2022 at 9:22
    Rispondi

    Affascinante e inquietante

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    • 17
      vengodalmare on 9 Novembre 2022 at 17:02
      Rispondi

      Eh sì, purtroppo.

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