Manòlis Anagnostàkis

 

Attesa
 

Stanze ingiallite, donne anemiche
Le sere sempre senza luce, figure inverosimili
Passavano, passavano accanto a noi e noi non volevamo più conoscerli
Questi uomini chi li ha abbandonati perchè ci hanno assassinato il sole?
Le sere sempre senza luce la nebbia ci piantonava
Ignoti rumori perduti, bambini che piangono a mezzanotte
E una lontana amara armonica che ferisce sempre lo stesso motivo
(Forse Oscar, Thomas o Hans Bauer da Norimberga)
Notti innumeri vegliavamo vegliavi con noi
A Parigi, a Praga, a Leningrad, nella mitica Belgrado
Cosa tenevi nella tue mani, dove la tua voce ci chiamava?
Noi ti aspettavamo senza mai flettere e le sere erano sempre senza luce
Nelle stanze ingiallite si aggirava la tua ombra incerta
Ci indicavi sopra le lacrimose finestre una estrema speranza
Un lampo nella notte, una Primavera infuocata
E noi vegliavamo la notte e vegliavi con noi
A Parigi, a Praga, a Leningrad, nella mitica Belgrado
Nelle nostre mani violentemente manipolavamo un’estrema goccia di vita
E invano ti abbiamo atteso.
 

Manòlis Anagnostàkis
Trad. Crescenzo Sangiglio

dalla rivista La Dimora del tempo sospeso che ospita la bella e dolorosa introduzione dello stesso Sangiglio insieme ad altre due inedite poesie di Anagnostàkis.

 

 

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*ph. Stuart Franklin