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1
Sfiorato il piede
roseo, l’onda
diede un fruscio, sollevandosi…
Centootto volte traccerò il segno AMORE
sull’acqua.
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18
Una voce
alla tua somigliante.
Ecco il precipizio
dentro cui cade
il cuore…
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27
Che notte!
Non c’è scampo alla luce lunare –
dalla fessura di un tramezzo di bambú
sbircia seguendo le mie mosse.
Canti di gatti in amore.
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31
Una brocca si è rotta
da sé
e il lume è caduto.
Oggi mi ami
come un filibustiere.
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34
Istupidita dal flauto,
accoccolarmi
come una gialla vipera
nel muschio
del tuo petto.
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36
Frantumerò
ogni tua stoviglia,
spezzerò l’ultimo stelo
e per di piú scriverò
con carboncino scarlatto su seta nera…
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37
Schegge di sole.
La levità
passata la tempesta.
Le due tazze dorate
di un non cerimonioso tè.
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38
Seta sfilata dalle spalle
frusciante come spuma ai piedi!
Vòltati, specchio!
Bianco-bianco-bianco,
bianco crisantemo.
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47
Di nuovo…
Di nuovo al plenilunio smacchio
i vestiti nel ruscello.
Rosse vene d’acqua…
un Oh, inutili note scarlatte!
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55
Si è spento il lume.
Ti sei di nuovo addormentato.
Volevo essere un chicco di riso
rimasto appiccicato al tuo labbro.
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68
Nella vodka di riso
hai affogato il tuo cuore!
Il vecchio flauto tace.
Sospirando, un torrido spiffero
vaga per casa tutta notte.
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71
Un moto di risacca.
Fisso mi segue con lo sguardo
un piccolo granchio.
Ha occhi ricolmi
d’acqua salata.
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100
Lo strepito del sangue.
Quando infurii
una vena sulla tempia
nereggia bella…
Grida di corvi.
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102
Una gelida luna
gli rischiara la strada
oltre la mia porta.
Getterò il cuore ai suoi piedi –
che inciampi!
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107
Come cade svogliata
questa foglia.
È ammutolita. Ha dondolato. Indugiato.
Farfuglia qualcosa, frusciando.
Una notifica dal cielo?.
da Lo specchio di bronzo –
Irina Ermakova